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CENNI STORICI SU SARSINA
Le fonti antiche (Polibio, Livio, Plinio, Marziale) ed i rinvenimenti archeologici, primi fra questi i testi epigrafici dei monumenti pubblici e sepolcrali, hanno consentito di tracciare le linee essenziali della storia del municipio romano di Sarsina (Sassina).
Nel IV sec. a.C. popolazioni umbre (Umbri Sapinates), già presenti nella vallata del Savio fin dal VI secolo, diedero vita al primo insediamento stabile sull'area dell' odierna città. Occuparono così il terrazzo fluviale che dominava la vallata del fiume Savio, importante asse naturale di collegamento tra la Pianura Padana e la costa adriatica a nord, il Casentino e la Val Tiberina a sud e la valle del Marecchia ad est. Nel 266 a.C., dopo due impegnative campagne militari, Sarsina fu sottomessa dai Romani, che comunque garantirono alla città una certa autonomia, conferendole lo statuto di Civitas Foederata (città alleata). A seguito di ciò nel 225 a.C., durante la guerra tra Galli e Romani, i Sassinates, unitamente agli Umbri fornirono ai Romani 20.000 soldati. E' in questo periodo (254 a.C.) che si colloca la nascita del grande commediografo e poeta Tito Maccio Plauto.
Nei decenni centrali del I sec.a.C, la città, ormai integrata nello stato romano come
Municipium, fu riorganizzata sul piano urbanistico ed architettonico, venendo anche dotata di una solida cinta di mura. In età imperiale, fino al III sec.d.C., Sarsina ebbe un notevole sviluppo, basato su una solida economia silvo-pastorale e sui rapporti commerciali instaurati col porto di Ravenna. Testimonianza del volume di affari raggiunto dalle varie attività sono i riferimenti nei testi sepolcrali della presenza delle corporazioni dei fabri (artigiani) centonari (fabbricanti di stoffe) e dendrophori (carpentieri), nonché dei muliones (mulattieri). Nel tardo III sec. d.C, Sarsina subì violente devastazioni, forse da parte di popolazioni barbariche, come testimoniano segni evidenti di incendio riscontrati sui pavimenti musivi di alcune abitazioni. Fece quindi seguito un periodo di decadenza e di stasi insediativa. Fra il III e il IV sec. ebbe il suo primo vescovo, Vicinio, poi divenuto santo patrono della città. Ulteriori incursioni forse dei Visigoti e degli Eruli si datano al periodo compreso fra il 409 e il 470 mentre nel 757 fu soggetta all'Esarcato. Nel X secolo venne eretta la Cattedrale romanica che funse da nucleo attorno al quale continuò a gravitare la città. Fino al 1859 fece parte dello Stato Pontificio e successivamente del nuovo Regno d'Italia.
Nel 1944 subì una feroce rappresaglia nazista, che procurò molti morti e feriti, con l'incendio di numerose abitazioni private e di edifici pubblici. Per
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Data ultimo aggiornamento 12-11-2020